eXcorial

Tragicomica operetta profonda e breve…

Questo spettacolo, liberamente tratto dall’opera di Michel de Ghelderode, costituisce l’ultimo sforzo della Compagnia. La trama che lo scrittore belga tesse in questo atto unico è semplice e potente: un re, fra le mura del suo palazzo, è ossessionato dal continuo latrare dei cani – a cui fan eco le campane – irrequieti per la morte che aleggia, tutto pervade e, in un paradossale immobilismo, sembra non volersene andare. La regina, grande figura che nella sua assenza muove l’intero dramma, si sta spegnendo. Lungi dall’idea di prostrarsi dinanzi all’imminente lutto, il re si dibatte, cinicamente, per trovare al fondo di tanta miserabile angoscia un risata viscerale che spazzi via ogni angustia. Invoca l’aiuto di Folial, il geniale buffone di corte, spirito fiammingo dall’umore nero e macabro, unico compagno possibile per un re con siffatti gusti…ma questi è triste, stanco, e l’impresa d’estorcergli una battuta, un motto di spirito, si rivela profondamente fallimentare. Profondamente, appunto, poiché nel vertiginoso contorcersi dell’azione, ricca…

di travestimenti, scambi di ruoli, parole e segreti indicibili, una nuova realtà va a fondare con toni cupi e deliranti la suddetta cornice.
Si svela il retroscena d’un re, incarnazione del potere, che l’Amore non si degnò mai di sfiorare; Incoronato, certo, ma costretto a violare ogni notte il corpo della femminilità regina che non può offrirgli che il suo muto disprezzo…mentre la sua intimità, incantevole fiore, schiude in una notte irrequieta all’ombrosa umanità del buffone.

Del Respiro che attraversa questa trama eXcorial ha tentato di farne un canto.
Salta l’immedesimazione nei personaggi per dar spazio al potere mantico di una Voce scarna, talvolta abissale o stridente, sempre in cerca del limite oltre il quale i contorni significanti del testo vengono meno. L’oscurità culla un’indefinibile figura che, come uno spettro, affiora lentamente dalla tessitura sonora consumandosi nelle imperfette Maschere del dramma, fino ad estinguersi in un’ultima e fragile danza. Nudità o Sacro Inganno?

Orchestrazione: Yuri Dini

Voce e Danza: Yuri Dini
Musiche: Alessio Berrè, Paul Henry e Yuri Dini
Consulenza, Scenotecnica e Luci: Andrea Acciai
Progetto co-prodotto da Il Teatro della Beffa, Theatrumundi, Bartleby e Teatro Aperto.